Leggi in: Italiano - English - Français - Español
Argomenti
Breve riepilogo della storicità dei testi sacri
Essi sono posteriori al 150 perché:
a) Giustino, autore di due apologie sul cristianesimo, ignora nel 160 l'esistenza del vangeli facendo allusione soltanto a frasi e detti del Signore che definisce “corte e laconiche”.
b)Marcione, continuando a difendere il suo Cristo gnostico
dopo l'espulsione dalla comunità di Roma, accusa, intorno
al 170, i vangeli che erano stati costruiti servendosi del
suo, di essere dei falsi attribuiti in forma fraudolenta a
personaggi e apostoli dei tempi apostolici: <<Sub apostolorum
nomine aduntur et etiam apostolicorum>>. ( Tertulliano.
Adversus Marcionem - IV,3).
Non può che riferirsi a quelli di Marco e di Matteo
che furono i primi ad uscire.
c) Giustino, morto nel 165, ignora gli Atti degli Apostoli.
d) Non c'è nessuna allusione a nessuno dei vangeli canonici nella “Lettera di Barnaba” scritta nel 140, né nel “Pastore di Ermas” scritto nel 150, né nella “Lettera ai Corinti” scritta da Clemente nel 150 nella quale si parla della passione di Cristo non come fatto storico ma come una profezia che si è realizzata secondo il profeta Isaia.
e) Nel Didaché, documento risalente al secondo secolo, scoperto nel 1875, vi si trova la formula del “Pater noster” e il “Sermone della Montagna” (entrambi di origine essena) ma nulla che parli dei 4 vangeli. (Documento prettamente esseno).
f) Il primo che parla chiaramente dei 4 vangeli è S.
Ireneo nel 190. Infatti Luca e Giovanni furono scritti dopo
Marco e Matteo.
<<Questo silenzio da parte di tutti gli autori, sia
cristiani che profani, riguardo i vangeli, è la migliore
prova della data tardiva della loro redazione. Il Concilio
vaticano II per quanto abbia riaffermato le date attribuite
ai vangeli, nulla ha cambiato alla verità storica,
avendole imposte come verità di fede>>. (Guy
Fau- Opera citata, pag. 84).
I vangeli canonici non sono stati scritti da testimoni oculari
che vissero in Palestina, né tantomeno da ebrei quali
erano gli autori ai quali sono attribuiti, per i troppi errori
geografici che contengono e l'assoluta ignoranza delle leggi
Bibliche. Soltanto Edel Smith ha contato in essi ben 250 errori
(opera già citata) e tutti così gravi da rendere
inutile ogni commento sulla loro falsità di costruzione.
I Testi Sacri non sono che una composizione di episodi riferentisi a fatti e detti esistenti già da prima dell'epoca attribuita a Gesù, una vera e propria ricopiatura dei libri Esseni e del Vecchio Testamento così fedele da portare Steudel a lanciare la seguente sfida ai teologi cristiani: <<Sarei riconoscente a quel teologo che mi portasse una sentenza o un fatto che si riferisce a Gesù del quale io non possa dimostrare che già esisteva sin da prima che lui nascesse>>. (Guighebert- Gesù- pag.49). Nessuno si è fatto avanti!
Prendendo spunto dai vangeli attribuiti ai quattro evangelisti,
una volta confermata la natura umana di Cristo, a cui fu dato
il nome di Gesù soltanto nella seconda metà
del secondo Secolo, ogni comunità passata alla corrente
materialista, costruì il proprio vangelo.
In questa anarchia di vangeli nei quali si parlava in alcuni
dell'infanzia di Gesù, in altri della vita della Madonna,
ne sorsero alcuni, di matrice ebrea che in antitesi ai vangeli
del cristianesimo, costruirono un Gesù bastardo, che
nato dall'unione di un soldato romano con una prostituta ebrea,
lo facevano risultare un uomo geniale, ma cattivo e perfido
da rapportarlo a Satana (vedi le “Toledoth” da
cui deriva il “Vangelo del Ghetto”), si andò
avanti in un continuo di diatribe che, via via che i concetti
si sistemavano, sorgevano in seno agli stessi padri della
Chiesa finché Costantino non riunì tutte le
Ecclesie sotto una sola ideologia. Fu soltanto dopo il concilio
di Nicea (325) che fu stabilito quali dovevano essere i testi
sacri ritenuti canonici e quali dichiarati falsi e non attendibili
(aporifi e pseudo). Per dimostrare quanta confusione ci fosse
ancora nei concetti religiosi della nuova religione, è
sufficiente dire che l'Apocalisse, considerata inizialmente
apocrifa, fu annoverata tra i canonici, dopo accese discussioni,
soltanto nel VI secolo.
Alla domanda che a questo punto sorge spontanea su come abbia potuto imporsi sulle altre una religione così basata sulle più assurde incoerenze e i più evidenti anacronismi, la risposta ci viene fornita dalle violenze che la Chiesa essa cominciò a praticare contro gli oppositori dopo che Teodosio nel 380 la dichiarerà religione di Stato affidandole l'amministrazione morale dell'Impero. In un continuo di persecuzioni, di ricatti, di anatemi e scomuniche si fecero stragi di tutti gli oppositori i cui milioni di cadaveri furono ammucchiati e nascosti nei secoli che seguirono dietro quella croce che oggi si pretende farla passare per il simbolo di civiltà e di cultura occidentale.