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Terremoto - Lettera aperta a Mons. Ravasi
Terremoto - Lettera aperta a Mons. Ravasi
Egr: Monsignor Gianfranco Ravasi,
mi consenta avanzarLe, nella Sua qualita' di presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e con riferimento ai Suoi numerosi interventi sia alle televisione che alle radio, alcune considerazioni circa la formazione cattolica che trova origine, a mio modo di vedere, nella Bibbia, alla quale Ella, piu' volte, giustamente, si e' rifatto. Tali considerazioni mi ritornano alla mente ogni qual volta eventi terrestri, come, tra l'altro, i terremoti, conducono alla distruzione non solo di immobili pubblici e privati, ma anche di case del Dio cristiano e al perimento di varie statue di Santi e della Madonna, nonche' di crocifissi, unitamente alla perdita di tante vite di innocenti. Dico di innocenti in quanto e' codesta stessa Chiesa che li considera tali quando per essi impegna parte della sua organizzazione per gestire imponenti esequie religiose. Inoltre detta organizzazione, per quanto concerne il terremoto dell'Aquila, si e' impegnata nelle preghiere ai fini di ridurre i disagi dei terremotati. Cosa e' successo ? Pioggia e freddo a non finire. Qualcuno potrebbe dirmi che si tratta di eventi naturali. Giusto, anzi giustissimo, ma allora evitiamo di rivolgerci alla divinita' e ai relativi santi per ridurre detti disagi, perche' i medesimi nulla possono fare per i fini delle suindicate preghiere. Mi permetta riportarLe qui di seguito alcuni passi della Bibbia che Ella certamente conosce. Il primo e' del Vecchio Testamento, il secondo del Nuovo.
1) ORA VEDRETE A BABILONIA DEGLI DEI D'ARGENTO, D'ORO E DI LEGNO, PORTATI A SPALLA, PER INCUTERE TIMORE ALLE NAZIONI. QUANDO VEDRETE LA FOLLA CHE PRECEDE O SEGUE I LORO SIMULACRI, PROSTRARSI E ADORARLI, DITE NEL VOSTRO CUORE: O SIGNORE SI DEVE ADORARE TE SOLO. ( I sacerdoti ) ADORNANO PURE DI SPLENDIDI VESTITI QUESTI DEI D'ARGENTO,, D'ORO O DI LEGNO, COME FOSSERO UOMINI, MA NON LI POSSONO SOTTRARRE ALLA RUGGINE E AI TARLI, QUANTUNQUE RIVESTITI DI PORPORA. ANCHE LA LORO FACCIA DEVE ESSERE RIPULITA DALLA POLVERE DEL TEMPIO CHE SI POSA SU DI LORO ABBONDANTEMENTE. FRA DI ESSI TALUNO TIENE IN MANO UNO SCETTRO, COME UN GOVERNATORE DI PROVINCIA, MA NON POTREBBE FAR MORIRE CHI L'OFFENDE. UN ALTRO HA LA SPADA E LA SCURE IN MANO, MA NON PUO' SALVARSI NE' IN GUERRA, NE' DAI LADRI. DA QUESTO SI PUO' VEDERE CHE NON SONO DEI: QUINDI NON LI TEMETE.
I LORO OCCHI ( quelli degli dei ) SI COPRONO DI POLVERE SMOSSA DAI PIEDI DI CHI ENTRA. I SACERDOTI ASSICURANO LA DIMORA DEGLI DEI CON PORTE, MUNITE DI SERRATURE E DI SBARRE, PERCHE' NON SIANO SPOGLIATI DAI LADRI. NON SI ACCORGONO AFFATTO DEI VERMI CHE VENGONO FUORI DALLA TERRA E LI DIVORANO ASSIEME AI LORO VESTITI. LE LORO FACCE DIVENTANO NERE PER IL FUMO DELLE LAMPADE CHE SALE DAL TEMPIO. SOLO IL LORO CORPO E SUL LORO CAPO SVOLAZZANO I PIPISTRELLI, LE RONDINI E ALTRI UCCELLI. SALTANO SOPRA LORO ANCHE I GATTI. DA CIO' IMPARATE CHE NON SONO DEI , QUINDI NON LI TEMETE.
NON AVENDO PIEDI SONO PORTATI A SPALLA, MOSTRANDO COSI' AGLI UOMINI LA LORO VERGOGNOSA IMPOTENZA. SONO CONFUSI ANCHE QUELLI CHE LI ADORANO, PERCHE' SE CADONO PER TERRA, DA SE STESSI NON RIESCONO A RADDRIZZARSI; COME SE FOSSERO DEI MORTI VENGONO MESSE DAVANTI A LORO OFFERTE. LE DONNE CHE DA POCO HANNO AVUTO I FIGLI O QUELLE IN STATO DI IMPURITA' TOCCANO I LORO SACRIFICI. DA QUESTO COMPRENDETE DUNQUE CHE NON SONO DEI: NON LI TEMETE.
SONO FATTI DA ARTIGIANI E DA OREFICI, E NON SARANNO ALTRO SE NON QUELLO CHE I LORO ARTEFICI VOGLIONO CHE SIANO. ....COME DUNQUE NON COMPRENDERE CHE NON SONO DEI, QUESTE STATUE CHE NON SANNO SALVARSI DALLA GUERRA E DALLE SVENTURE. NON ESSENDO ALTRO CHE LEGNO INDORATO O INARGENTATO SI RICONOSCERA' IN FUTURO CHE SONO SOLTANTO MENZOGNA.....A CHI DUNQUE NON APPARIRA' CHE NON SONO DEI ?
E QUANDO S'APPICCHERA' IL FUOCO AL TEMPIO DEGLI DEI DI LEGNO, RICOPERTI D'ORO E D'ARGENTO, I LORO SACERDOTI CERTO FUGGIRANNO, E SI METTERANNO IN SALVO, MA GLI DEI COME TRAVI BRUCERANNO LI' DENTRO. ESSI POI NON POSSONO FAR RESISTENZA NE' AD UN RE NE' AD UN ESERCITO INVASORE. COME DUNQUE SI PUO' CREDERE E RITENERE CHE SIANO DIVINITÀ'?
NON SI POSSONO DIFENDERE NE' DAI LADRI NE' DAI BRIGANTI, QUESTI DEI DI LEGNO INDORATI E INARGENTATI. LI SPOGLIANO DELL'ORO, DELL'ARGENTO E DEL VESTITO DI CUI SONO RICOPERTI POI SE NE VANNO, ED ESSI NON POSSONO DARSI ALCUN AIUTO. E' CHIARO PER NOI CHE NON POSSONO ESSERE DEI: DUNQUE NON LI TEMETE.
Ora, se non sapessimo che si tratta di un estratto della Sacra Bibbia, che la Chiesa Cattolica Apostolica pone a fondamento di tutta la sua dottrina, e che detto passo si riferisce agli idoli pagani, si potrebbe pensare che ci troviamo di fronte ad un testo di qualche ateo, agnostico o anticlericale, che ha voluto fotografare la Chiesa stessa e i suoi fedeli, per dimostrare quello che Geremia ha detto nei riguardi degli idoli. Infatti si tratta di parole perfettamente confacenti, senza alcuna aggiunta e senza alcuna eccezione, alla prassi cristiana nei riguardi di Gesu', dello Spirito Santo, della Madonna e dei Santi. Non c'e', infatti, alcun tempio cristiano ne' alcuna processione che non rispecchino le suindicate PAROLE DEL SIGNORE. Quindi per coerenza e considerato che dette indicazioni sono, a dire del cristianesimo, PAROLA DEL SIGNORE, se ne dovrebbe dedurre che DA CIO' IMPARATE CHE NON SONO DEI, QUINDI NON LI TEMETE. Al riguardo si ritiene opportuno ricordare un principio elaborato dal filosofo M.R. Hare con il quale si afferma che le prescrizioni morali devono essere universabili, cioe' che chi le enuncia le dovra' far valere nei confronti di tutti coloro che si trovano in situazioni simili, in primo luogo per le stesse sue azioni, il tutto se non ci si vuole contraddire. Infatti se dietro alle statue pagane che per la loro salvaguardia avevano bisogno dell'opera dell'uomo, la Bibbia dice che dietro alle medesime non c'e' alcuna divinita' o forme similari, e che di conseguenza non si devono temere chi esse rappresenterebbero, non si comprende perche' mai gli stessi principi riportati nella Bibbia nei riguardi delle statue pagane non dovrebbero valere anche nei riguardi di quelle di carattere cristiano che incontriamo nelle chiese o ai crocicchi delle strade. Infatti, anche per quest'ultime necessita, ai fini della loro salvaguardia, un'opera costante degli uomini. Qualche tempo fa in occasione di un incendio, dovettero correre gli uomini dei vigili del fuoco per salvare la Sacra Sindone. In questi giorni, a L'Aquila, per spostare una statua di una Madonna ritenuta in pericolo di distruzione, sono dovuti intervenire, a rischio e pericolo della loro vita,, sempre i vigili del fuoco. Un tale intervento e' la dimostrazione di come anche codesta Chiesa ritenga che una statua della Madonna non possa salvarsi da sola per intervento soprannaturale della stessa ma abbia bisogno degli uomini, come gli idoli pagani.
Mi si permetta ricordarLe le parole di Sant'Agostino: DOPO LE MOLTE SPIEGAZIONI ACCETTABILI CHE NE AVEVO UDITO, ORMAI ATTRIBUIVO LE ASSURDITA' CHE MI SOLEVANO URTARE IN QUEI TESTI ( cioe' i testi sacri ) ALLA SUBLIMITA' DEI SIMBOLI. Quindi nessuna razionalita', ma FEDE al di la' della ragione.
2) NON AFFANNATEVI, DUNQUE DICENDO: CHE COSA MANGEREMO ? CHE COSA BERREMO ? CHE COSA INDOSSEREMO ? DI TUTTE QUESTE COSE SI PREOCCUPANO I PAGANI; IL PADRE VOSTRO CELESTE INFATTI SA CHE NE AVETE BISOGNO.
Allora mi domando io: PERCHE' LE COLLETTE ? PERCHE' CI SI RIVOLGE AGLI UOMINI PER POTER AVERE IL MANGIARE ? PER POTER AVERE IL BERE? PER POTER AVERE DI CHE VESTIRCI ? Per tutto questo, a dire dei testi sacri, dovrebbe essere sufficiente il Padre Celeste. O sbaglio ?
Potro' avere da Lei, che si occupa della cultura cristiana, e quindi della Bibbia, una qualche considerazione ?
Avv. Massimo Sega di Roma. (e-mail: sega5@interfree.it)