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Un presepio per tutti
Delle tante versioni che raccontano la nascita di Gesù, detto il Cristo, ognuno può scegliersi la sua.
a) Dal vangelo di Matteo : << Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta. Giuseppe sua sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla , per evitare lo scandalo, decise di licenziarla in segreto. Ma intervenne un angelo che mise tutto a posto dicendogli che la gravidanza non era dipesa da un tradimento ma da una fecondazione operata dallo Spirito Santo. Gesù nasce a Betlemme nella casa di Giuseppe dove riceve la visita-omaggio di tre Re (Magi) che sono partiti dall'Oriente seguendo la strada indicata da una stella. Erode, saputo che è nato un pretendente al trono di Gerusalemme, per disfarsi del suo rivale ordina che siano uccisi tutti i bambini dì età inferiore a due anni. Giuseppe per evitare che Gesù venga ucciso, fugge in Egitto > >.
b) Dal vangelo di Luca : << In quei giorni un editto di Cesare Augusto ordinò il censimento su tutta la terra. Tutti andarono a farsi registrare nella propria terra. Anche Giuseppe, che era della Giudea, partì da Nazaret in Galilea, per recarsi a Betlemme, suo paese nativo, insieme a Maria sua sposa. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito in una grotta perché non trovarono posto in albergo. Lo avvolse in fasce e lo depose nella mangiatoia. Gli angeli annunciarono ai pastori che era nato il Salvatore e questi accorsero alla grotta e lo adorarono >>.
Le versioni delle due nascite risultano così differenti da portarci a credere, se non fosse per i nomi di Gesù, Giuseppe e Maria che rimangono gli stessi, che non si riferiscano alla stessa persona; mentre Matteo ignora il censimento, fa nascere Gesù in casa di Giuseppe, lo fa adorare dai Re Magi, parla di Erode e della stage degli innocenti e trasferisce Giuseppe con la famiglia in Egitto, Luca cita il censimento, fa partorire Maria in una grotta, disconosce Erode, la strage degli innocenti e la fuga in Egitto, senza contare che Giuseppe e Maria, fidanzati nel vangelo di Matteo, risultano sposati in quello di Luca.
c) Dal vangelo di Giacomo : - Or venne un ordine dell'imperatore Augusto che fossero censiti tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea. E Giuseppe pensò: <<Per far iscrivere i miei figli non ci sono problemi, ma come farò per questa fanciulla (Maria)?. Iscriverla come figlia non è possibile dal momento che tutti sanno che non mi sono nate femmine dal precedente matrimonio, come moglie mi vergogno perché, essendo rimasta incinta nel periodo in cui ero assente da casa, risulterebbe evidente che il figlio non è mio. Io comunque parto e il Signore mi consiglierà durante il viaggio>>.
Sellò l'asina e vi fece sedere sopra Maria. Giunti a metà cammino, Maria gli disse: <<Fammi scendere, perché colui che è in me mi fa forza per venire alla luce>>.
Egli la fece scendere dall'asina e le disse: <<Dove ti condurrò per nascondere questa sconvenienza? Qui il luogo è deserto>>.
Ma trovò là una grotta, ve la condusse dentro, e subito riuscì per cercare una levatrice ebrea nel paese di Betlemme. Poco dopo incontrò una donna che scendeva dalla montagna.
Era una levatrice ebrea. Camminando lei gli chiese chi fosse la donna che doveva partorire.
<<E' la mia promessa sposa>>, rispose Giuseppe.
<<Non è allora tua moglie?>, gli chiese sorpresa la levatrice..
E Giuseppe le raccontò che era stata allevata presso il Tempio, che lui non l'aveva neppure toccata e che era stato un angelo a dirgli a metterla incinta non era stato un altro uomo ma lo Spirito Santo.
Quando arrivarono alla grotta, una nuvola luminosa gli si formò davanti. La levatrice di fronte a questo fenomeno declamò il "magnificat" riconoscendo che era nata la salvezza d'Israele.
La nuvola si dissipò e apparve una luce così intensa che gli occhi non potevano reggere al suo splendore. A poco a poco quella luce si attenuò finché non apparve il bambino che, come prima cosa, andò a prendere la poppa da sua madre Maria.
La levatrice uscì dalla grotta e s'imbatté in una donna che si chiamava Salomè.
<<Salomè, Salomè, le disse, ho da raccontarti un fatto straordinario. Una vergine ha partorito, ciò è contro ogni legge umana!>>.
Ma Salomè rispose: <<Come è vero che vive il Signore mio Dio, se non introdurrò il mio dito ed esaminerò la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito>>.
Allora la levatrice entrò nella grotta e disse a Maria: <<Mettiti giù per bene, poiché c'è intorno a te una grande discussione>>, e Salomè introdusse il dito nella natura di lei e mandò un urlo e disse: Maledizione alla mia empietà e alla mia incredulità ! Poiché ho messo a prova il Dio vivente, ecco la mia mano si stacca da me, arsa di fuoco>>.
Una grande agitazione avvenne in Betlemme di Giudea, perché arrivarono i Magi che chiedevano: <<Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto la sua stella e siamo venuti ad adoralo>>.
La stella che avevano visto in oriente si fermò sulla grotta. I magi videro il bambino con sua madre Maria e trassero fuori delle loro bisacce dei doni: oro, incenso e mirra.
Erode anche seppe della nascita del futuro re d'Israele e decise di eliminarlo ordinando una strage di tutti bambini inferiori a due anni.
Maria, avendo udito che si uccidevano i bambini, spaventata, prese il figlio, lo avvolse nelle fasce e lo pose dentro una mangiatoia di buoi.
Anche Elisabetta, avendo udito che si cercava espressamente suo figlio Giovanni, prese e salì sulla montagna guardandosi intorno. Il monte si aprì in una cavità e l'accolse. E una luce vi traspariva per loro perché presso di essi c'era un angelo del Signore che li proteggeva.
Erode, dunque, cercava Giovanni quale erede al trono di Gerusalemme (Giovanni degli Asmonei) e mandò dei servi da Zaccaria a chiedergli dove aveva nascosto suo figlio..." (il seguito, interessantissimo per dimostrare quella che è la stata la sostituzione di persona riportata nella querela, sarà ampliamente trattato nel prossimo libro).
Dal vangelo delle Toledoth : << Ai tempi del secondo Santuario, essendo imperatore Tiberio, e ai tempi di Erode II d'Israele, responsabile di azioni malvagie, come è raccontato nello Josippon (libro di cronache e storia ebraica), in quei tempi c'era un uomo della stipe di David, chiamato Giuseppe, che aveva una moglie di nome Maria; egli era timoroso di Dio ed era discepolo del Rabbino Schimon ben Shatach. Abitava vicino a lui un malvagio, di nome Jochannan, trasgressore delle leggi ed adultero. Maria era una donna di bell'aspetto, ed il malvagio Jochannan aveva posto gli occhi su di lei, voleva possederla. Così seguiva sempre la donna ma in modo che lei non si accorgesse di nulla.
Il fatto avvenne nel mese di Nissan, alla fine della Pasqua, nel giorno di Sabato, a mezzanotte. Poiché Giuseppe doveva recarsi al tempio per le cerimonie, questo malvagio si alzò di nottetempo e si appiattò vicino alla porta della casa. Quando Giuseppe uscì, Jochannan entrò in silenzio e giacque con Maria, mentre lei gridava, pensando che fosse il marito: <<Mio signore, mio signore, perché ti accoppi con me? Non lo sai che ho le mestruazioni e sono impura? Allontanati da me, e non fare questa orribile azione, non suscitare l'ira divina>>. Ma il malvagio giacque con lei e lei rimase incinta di lui>>. Jochannan, se ne andò via ma poco dopo ritornò per ripetere la stessa azione. Maria si ribellò ancora e, sempre convinta che fosse ancora il marito, gli ripeté: <<Non ti è bastato offendere Dio una volta? Ora ritorni ancora?>>. Il malvagio, dopo averla posseduta per una seconda volta, se ne andò via dalla casa. La donna era addolorata e piangeva, e si colpiva forte il volto per il peccato commesso.
All'alba Giuseppe ritornò a casa e trovò la moglie che piangeva e si lamentava. Le chiese cosa avesse e lei gli rispose: <<Guai a noi e guai a mia madre che mi ha generato, e guai a te che hai commesso una così grave trasgressione, sapendo che ero mestruata sei venuto da me due volte questa notte senza timore di Dio! Cosa sarà di te il giorni del giudizio?>>.
Giuseppe così le rispose: <<Sei matta, forse hai fatto un sogno e hai pensato che fossi io!>>. Ma Giuseppe aveva capito che il responsabile era il suo vicino ma non disse nulla alla moglie. Lo stesso giorno andò dal rabbino Shimon ben Shatach suo maestro il quale, dopo averlo ascoltato, gli disse: <<So che non hai testimoni, per cui la sola cosa che puoi fare per controllare se il figlio che nascerà sarà di Jochannan il malvagio, è di segnarti il giorno>>.
Giuseppe, però, pensando che se fosse rimasto a Gerusalemme gli sarebbe venuta grande vergogna e disprezzo per ciò che era avvenuto a sua moglie, la quale sarebbe rimasta incinta non certo di lui che tutti sapevano non aver mai avuto contatti con lei, decise di partire per trasferirsi in Babilonia lasciando la moglie nella sua casa. Dopo nove mesi avvenne che Maria partorì un figlio a cui dette il nome di Jehoshua (Giosuè) che era il nome di suo zio, fratello di sua madre. Lo circoncisero a otto giorni. Maria, non avendo mai saputo ciò che era veramente successo, rimase nella convinzione che Giosuè fosse il figlio di suo marito Giuseppe anche se tutti sapevano la verità perché Jochannan il malvagio lo aveva raccontato alla gente del paese. Tutti parlavano di questo fatto, mentre lei non ne sapeva nulla. Quando il ragazzo crebbe lo mise in una scuola per studiare la Torah e quel bastardo era intelligente tanto che in un giorno imparava ciò che agli altri non bastava un anno. Per questo che da quel giorno i rabbini dissero: <<I bastardi sono intelligenti ma lo sono di più se figli di una mestruata>>.
Giuseppe, marito di Maria, stava in Babilonia lontano da Gerusalemme due mesi di viaggio. Mai chiese di lei né fece sapere ad alcuno la sua questione e colà rimase tutta la vita. Un giorno, durante una lite con i compagni, Giosuè venne a sapere da questi che era un bastardo figlio di una mestruata. Ritornato a casa raccontò tutto alla madre, la quale, dopo essersi accertata che il fatto fosse vero, rimase così sconvolta che gli tolse il nome Giosuè, suo zio, e lo chiamò Gesù>>.
Quello che più colpisce in questo vangelo è il realismo che esso esprime allorché, a differenza degli altri, pur rispettando la castità di Giuseppe, si fa nascere Gesù da una fecondazione che nulla ha a che vedere con quella operata dallo Spirito Santo.
Quattro versioni sulla nascita di Gesù, quattro racconti differenti ispiranti ciascuno un proprio presepe, un presepe che, comunque esso sia, altro non potrà esprimere che l'inizio di una favola: " La Favola di Cristo".
Cordiali auguri di buone feste.
Luigi Cascioli.