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Lettere dei lettori
Bar-Bero
Caro Luigi,sono Fabio.
 
                    Non ho potuto fare a meno di scriverti dopo aver visto tutto 
                    il video della conferenza di Biella con don Barbero,che a 
                    vedere dal nome sembra proseguire la dinastia dei bar-…Prima 
                    Bar-baglia,ora Bar-bero…Chi sarà il prossimo 
                    bar?
                    E dunque mi sembra giusto esprimere qualche mia considerazione 
                    su quanto detto da questo prete “studioso di 13.800 
                    libri”.
                    Innanzitutto,come già sottolineavi tu, il numero,la 
                    maggioranza,la credenza,i molti,non fanno una verità.
Provare che Dio esiste perché “quattro miliardi di persone ci credono” non è meno stupido di dire “la Luna è un pezzo di formaggio lasciato in orbita attorno alla Terra da topi alieni” perché altrettante persone vi credono.Oltretutto senza contare l’innegabile fatto che la fede in un Dio creatore personale, viene instillata nella coscienza umana nell’età dell’infanzia,ovvero in quella fase di vita in cui la mente della persona non è ancora in grado di discernere il vero dal falso,la realtà dalla favola,il razionale dall’irrazionale.Vengono impartite autorevolmente delle verità nella mente di un essere che ancora ignora “l’età della ragione”.
 
                    Quindi voglio vedere con che onestà si può parlare 
                    di “veri credenti” e magari stimarli a “quattro 
                    miliardi”,quando la maggior parte di essi sono tali 
                    solamente a causa del precoce indottrinamento. 
                    Barbero è spaventato di coloro che usano la propria 
                    testa sostenendo di “aver paura” di tutta questa 
                    sicurezza.Ebbene io sono con Nietzsche quando diceva orgogliosamente 
                    “Meglio essere folli con le proprie idee che saggi con 
                    le idee altrui!”.In moltissime persone manca purtroppo 
                    l’orgoglio e “la fede in se stessi”, portando 
                    la mente in uno stato di soggezione verso le opinioni altrui,senza 
                    nemmeno provare a mettere in dubbio qualcosa.E questo vale 
                    anche per i grandi intellettuali e studiosi!Il pregiudizio 
                    si annida anche in menti colte.Ricordiamoci che molti grandi 
                    pensatori,con le loro nuove prospettive e vedute, furono considerati 
                    “folli” o nemmeno presi in considerazione nella 
                    loro epoca;ciò non toglie che le loro nuove idee rivoluzionarono 
                    il mondo.Chi avrebbe mai osato pensare di oltrepassare le 
                    teorie di Newton?
 
                    Eppure Einstein andò oltre.
                    Barbero sostiene che “la fede è amica dell’esperienza”,benedicendo 
                    Dio per l’esperimento al Cern di Ginevra.No,no, tre 
                    volte no!La fede è nemica dell’esperienza,la 
                    fede è nemica della libertà,la fede non può 
                    che convivere con l’oscurantismo.
                    Se esiste un’archeologia,una biologia,una medicina,un’antropologia,ecc, 
                    non lo dobbiamo alla fede,ma alla passione dell’uomo 
                    per la conoscenza,lo dobbiamo all’amore dell’uomo 
                    per la Natura.
                    La fede parte con dei presupposti di base che non possono 
                    essere modificati,in quanto “verità assoluta”…Bene…come 
                    si può pretendere che una tale visione della vita ottusa,chiusa,prestabilita, 
                    possa convivere con l’esperienza,con la conoscenza, 
                    che al contrario, sono sempre in cammino verso un graduale 
                    perfezionamento,mettendo costantemente in discussione se stesse?
 
                    La teologia,quella scienza del nulla,che giustamente il barone 
                    d’Holbach considerava “un insulto continuo alla 
                    ragione umana” è solamente il massimo punto di 
                    follia al quale può approdare l’uomo per dare 
                    veridicità ai suoi sogni e alle sue utopie.
                    Molto furbescamente Barbero sostiene che “Cascioli non 
                    ha apparato critico” senza portare nessuna motivazione 
                    a riguardo;tirando fuori Mauro Pesce sostiene:”nessuno 
                    si pone oggi la questione dell’esistenza di Cristo”.E 
                    che vuol dire?Che forse dovremo rinunciare e tenerci per buona 
                    la ricerca del mondo accademico?O tenerci per buono il “Gesù 
                    di Nazaret” di Ratzinger,che a ben vedere è interessato 
                    eccome a cercare di dimostrare (senza successo) l’esistenza 
                    storica di Cristo?
 
                    No Barbero.La questione sull’esistenza di Cristo è 
                    aperta eccome.Chi la vuole chiudere è cosciente del 
                    fatto che dimostrare l’inesistenza “dell’unigenito 
                    Figlio di Dio” distruggerebbe all’istante la Chiesa.
                    Barbero, che parlava di Bar Kokeba e della sua insurrezione 
                    come di qualcosa di “diverso” dalle faccende essene-zelote, 
                    è al cosciente del fatto che Yosef ben Aqiba,uno dei 
                    rabbini più influenti, proclamò Bar Kokeba come 
                    il Messia mandato da Dio per ricostruire Israele e regnare 
                    sull'umanità?
                    Come si può parlare dunque di un Messia già 
                    venuto negli anni 30 se nel 135 ancora si aspettava la liberazione 
                    di Israele da Roma?Dopotutto gli ebrei chi aspettavano come 
                    Messia?Aspettavano un “unto”,un “Cristo” 
                    che li avrebbe liberati dall’oppressione romana garantendogli 
                    il dominio del mondo,come testimoniano le profezie dell’antico 
                    testamento e che forzatamente si vogliono far passare per 
                    profezie “del mite Gesù”.
                    Ad esempio prendiamo la profezia di Matteo sulla nascita a 
                    Betlemme di Gesù(Mt 2,6): 
                    “E tu, o Betleem Efrata, quella troppo piccola per essere 
                    fra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che 
                    deve divenire il DOMINATORE in Israele.”(Michea 5,2)
                    Come appare chiaro il messia che attendevano gli ebrei!Per 
                    avere un’idea chiara sui progetti di questo dio rimando 
                    volentieri a Michea 4,13:
“Figliuola di Sion, lèvati, trebbia! perché io farò che sia di ferro il tuo corno, che le tue unghie sian di rame; e tu TRITERAI MOLTI POPOLI; e consacrerò come interdetto i loro guadagni all’Eterno, e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra.”
Come 
                    giustamente rimarca anche Tranfo…un Gesù Cristo 
                    che nell’epoca messianica,costituita da forti tensioni 
                    tra ebrei e romani,venisse ad esortare “l’amore 
                    del prossimo e il porgere l’altra guancia” sarebbe 
                    stato lapidato dal popolo nel giro di qualche minuto!Sicuramente 
                    i romani non avrebbero avuto motivo di crocifiggere un uomo 
                    pio che predicava “la rassegnazione” ai deboli 
                    dinnanzi al nemico.Anzi…come gli avrebbe fatto comodo!
                    Barbero sostiene che Gesù probabilmente ebbe contatti 
                    con l’ambiente esseno,ma rimase indipendente.
                    Come si può dire una cosa del genere?Cioè, dovremo 
                    credere all’esistenza di questo Cristo(di cui tutti 
                    gli storici contemporanei dell’età messianica 
                    hanno ignorato l’esistenza) che presenta rilevanti analogie 
                    con il mondo esseno,come un qualcosa di “diverso”?E’ 
                    come dire che sotto la dittatura hitleriana ci fossero dei 
                    seguaci che predicavano l’antisemitismo,l’espansione 
                    della Germania,attuavano pogrom,ecc…e al tempo stesso…sostenere 
                    che non erano SS!
                    La logica è la stessa.
 
                    Si è mai reso conto Barbero che i vangeli parlano dei 
                    Sadducei,dei Samaritani,dei Farisei…ma si dimenticano 
                    degli Esseni?Quale dimostrazione maggiore del fatto che Gesù 
                    era esseno,se non quella di “mettere a tacere” 
                    l’esistenza di questo gruppo ebraico nato intorno al 
                    secondo secolo a.c.?
                    Senza star qui a riportare tutti i motivi che dimostrano l’essenicità 
                    del Gesù evangelico(solitudine nel deserto,ultima cena 
                    con pane e vino,addestramento di tre anni,il linguaggio esoterico 
                    riservato agli iniziati,ecc…) e quella di Giovanni Battista,vorrei 
                    sapere come può Barbero sostenere questa follia della 
                    “convivenza tra esseni e cristiani”.
                    Soprattutto dal momento che degli esseni abbiamo molte testimonianze,mentre 
                    di questo Cristo e dei cristiani, non abbiamo nulla.L’evento 
                    che avrebbe sconvolto il mondo è passato inosservato 
                    a circa quaranta storici del tempo!
                    Barbero cita la Bibbia Sinaitica.E’ al cosciente del 
                    fatto che quando il Nuovo Testamento della Bibbia Sinaitica 
                    viene confrontato con un Nuovo Testamento dei giorni nostri, 
                    può essere accertato lo sconcertante numero di 14.800 
                    alterazioni editoriali?
                    Concludo qui le mie considerazioni,constatando un’altra 
                    volta la debolezza e l’insufficienza delle argomentazioni 
                    avversarie…Non posso dimenticare la frase di Barbero:”i 
                    libri di Cascioli non fanno male a nessuno”;ebbene se 
                    non facessero male a nessuno non capisco perché utilizzare 
                    energie a cercare inutilmente di confutarli…Nessuno 
                    ancora ha smentito le tesi de “La favola di Cristo”.Ci 
                    ha provato Barbaglia cadendo nel ridicolo.Barbero sembra non 
                    fare di meglio.
 
                    Spero di riuscire a venire al convegno ateo.
                    Saluti atei.
                  
                    La favola di Cristo
                    La morte di Cristo
                    La statua nel viale