Luigi Cascioli

Ateismo attacca cristianesimo con una denuncia contro la Chiesa Cattolica sostenitrice di un'impostura costruita su falsi documenti, quali la Bibbia ed i Vangeli, e imposta con la violenza dell'inquisizione e il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo e altre superstizioni.

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Recensioni: La Favola di Cristo

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Telegramma inviato dal prof. Marcello Craveri , cristologo di fama mondiale, in occasione della presentazione del libro la “FAVOLA DI CRISTO” presso la libreria Odradekh a Roma.

"Gentile Luigi Cascioli,
ho letto il suo libro “LA FAVOLA DI CRISTO” inviatomi dall'Associazione GA.MA.DI.
Finalmente qualcuno ha dimostrato la non esistenza di Gesù. La costruzione di questa figura è stata una delle invenzioni più comode e soprattutto redditizie".
Marcello Craveri

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"Con l'essenzialità e la chiarezza di una regola matematica, Luigi Cascioli non espone una teoria sulla Favola di Cristo, ma dimostra incontrovertibilmente, sulla scorta di tutti i documenti possibili e di un raziocinio altrettanto aderente, la verità delle parole stesse che Leone X scrisse in una lettera a Luigi Bembo, fratello del Cardinale Bembo: “Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula”.
Prof. Giulio Tamburrini - Scultore- Pittore

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"Nel quadro della recente letteratura ateistica si evidenzia, per originalità e per una inoppugnabile documentazione storica, accompagnata da uno stringente e rigoroso filo logica razionale, il testo la “Favola di Cristo” di Luigi Cascioli.
Nessuno prima di lui, partendo dalla considerazione della Bibbia come semplice narrazione leggendaria entro la quale viene inventato e sovrapposto il culto monoteista per scopi politici, è arrivato a dimostrare la non esistenza di Gesù Cristo .
L'autore è quindi pervenuto, attraverso un proprio percorso specifico, allo stesso risultato a cui sono giunti sul piano filosofico generale i pensatori materialisti e in particolare il più moderno, lo scienziato materialista dialettico Federico Hengels."
Prof. Adolfo Amoroso - Roma

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“LA FAVOLA DI CRISTO”, dimostrando la non esistenza di Gesù , vanifica ogni concetto del Dio dei cristiani che la teologia sostiene essere consustanziale con il Figlio.
Prof. Italo Libri - docente facoltà d'ingegneria all'università “LA SAPIENZA” - Roma

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“L'accurato studio storico di Cascioli Luigi non solo relativizza le interpolazioni delle sacre scritture, ma elimina l'alone di sicura verità intorno ad esse. Un chiaro messaggio agli integralismi."
Peter Boom - Scrittore

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" Siamo entrati nell'anno 1 dell'Era Atea e siamo fieri di annunciarvelo. Un saluto a tutti! Luigi Cascioli, storico ricercatore, ha pubblicato un libro -”La Favola di Cristo” - che fornisce rivelazioni ribaltanti tutti i concetti e le falsità storiche su cui si basa questa enorme impostura che è il “cristianesimo”. Tutti gli atei del mondo erano già a conoscenza di questo, ma se ne dovevano portare ancora le prove. Provare la non-esistenza di ciò che non è mai esistito è stato l'ostacolo che Luigi Cascioli ha superato. Con la sua profonda conoscenza delle Sacre Scritture e la sua cultura storico teologica, questo scrittore si propone - prove inconfutabili alla mano- di promuovere un processo nelle regole più strettamente legali contro la potente Chiesa cattolica. Tradotto in tre lingue, questo libro-processo rappresenta una vera requisitoria. “La Favola di Cristo” contiene tutti gli elementi necessari per permettere al suo autore d'intentare un processo contro la Chiesa cattolica per abuso della credulità popolare e sostituzione di persona (Art.661 e 494 del codice penale italiano). Un processo senza precedenti che avrà luogo una volta raggiunta la somma grazie alla vendita del libro. Io sostengo nella maniera più sentita, noi sosteniamo presso il Magazine di Leman la causa di Cascioli facendo tutto il possibile perché si realizzi questo processo. Due canali della televisione francese sono stati già da noi contattati e presto una pagina sarà dedicata a questo libro. Invitiamo altre affiliazioni e organizzazioni a diffondere questo libro. Chiedo a tutte le associazioni atee, laiche e ai liberi pensatori web, di divulgare l'informazione su questo processo, di lanciare delle petizioni, di proporci le loro idee ecc. In breve, di fare tutto ci? che è possibile via Web affinché questo processo si possa attuare. Siamo all'inizio della fine de l ‘Homus religiosus. Mobilitiamoci!
Angelo La Bella - scrittore ed ex deputato R.C.

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“La Favola di Cristo” è una decisiva raccolta di prove dimostranti che la figura di Gesù è il risultato di manipolazioni e di falsificazioni di documenti che in realtà si riferiscono a un certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo e nipote del rabbi Ezechia, a sua volta discendente diretto della stirpe degli Asmonei fondata da Simone, figlio di Mattatia il Maccabeo.
Per arrivare a questa conclusione, l'autore non ha soltanto effettuato una esegesi razionale e approfondita dei “Libri Sacri”, dei “manuscritti di Kimberth Qumran” e dei Culti dei Misteri pagani, ma ha utilizzato anche una larga documentazione tratta dagli scritti degli storici dell'epoca, quali Giuseppe Flavio, Filone Alessandrino, Plinio il Vecchio e altri.
Dopo le prove fornite dalla “Favola di Cristo” sulla non esistenza di Gesù, come si pu? ancora credere che i racconti riportati sui Vangeli, pieni di contraddizioni e di grossolanità, siano la biografia di un personaggio storico?
Seguendo una fede cieca molti cristiani preferiscono mettere l'accento sul simbolismo contenuto nei testi... Ma se tutto è simbolico, cosa resta allora del personaggio?

Johannès Robyn Presidente dell'UNIONE DEGLI ATEI di Francia.

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Lettera di un credente

" Ai miei amici credenti: Provare che Newton non è esistito non rimette in causa le sue equazioni, ma dire che provare la non esistenza di Cristo non rimetta in causa il cristianismo è quanto mai falso e arcifalso per la semplice ragione che il cristianismo non è una teoria che deve essere validata o respinta dalla sperimentazione, ma bensì un insegnamento che si basa essenzialmente sull'idea del peccato originale e del suo riscatto attraverso il sacrificio di Gesù. Se Gesù non è mai esistito tutto l'edificio cristiano crolla. Io non credo che voi arriverete a convincere questi non credenti malgrado le vostre brillanti dimostrazioni di fede. Non dimenticate che costoro sono degli atei e che è erroneo fare appello alla fede per provare il sacro. Essi non sono permeabili che alla ragione e se voi volete fare opera di carità e riportarli sulla dritta strada è soltanto attraverso il razionale che potrete farlo "."
Michel Segond

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Poche volte succede di avere la possibilità di VERIFICARE attraverso una analisi intelligente ma rapida e concisa, quante IDIOZIE siano sparse per il mondo al fine di controllare le altrui coscienze ed imporre un proprio incontrastato dominio.
Il libro di Luigi Cascioli, La favola di Cristo permette con una rapida visione d' insieme di cogliere gli aspetti più grotteschi di una operazione intenzionale, che continua tutt'ora, di imporre una religione al centro della quale troviamo nientemeno che il popolo ebreo ( ebreo vuol dire: nomade).

Abbiamo, per quanto ci concerne, letto finora moltissimi libri sull' argomento. Libri pro ed contro la religione cristiana. Fra quelli contro abbiamo letto di tutto. Dalle opere dei pagani difensori della paganità a quelle degli atei, a quelle che hanno sottolineato il simbolismo, gli aspetti psicanalitici dei vangeli, gli esoterici, gli gnostici, i tradizionalisti, gli anarchici ( c'è una bibliotechette anarchica di inizio novecento che oggi è un vero gioiello)...e quant' altro. Tuttavia poche volte ho notato l' acume e la scioltezza con cui Cascioli affronta il problema di fondo: che è la bibbia come origine fondamentale di tutta la tematica ed i richiami costanti, nella compilazione dei vangeli, alle cosiddette profezie.
A tal proposito ricordo bene come il nostro insegnante di religione ( anni 40) insistesse molto per dimostrare la divinità di Gesù, sul fatto che la sua vita ( come narrata dai vangeli) fosse il realtà l' attuazione delle profezie.
Un altro punto essenziale trattato dal libro è la relazione con la cultura ellenistico-romana. Il cristianesimo, per imporsi, non poteva che diventare la sintesi di tutte le credenze e le visioni del mondo e della vita di qaella grande area controllata dal potere Romano. In questo senso è utile la riflessione dell' autore il quale, complessivamente, ci mostra quanto del mito di Cristo dipende dalle mitologie precedenti ( Culti dei Misteri) e quanto sia frutto della elaborazione dei secoli seguenti la data fatidica attraverso la intermediazione di filosofi di cultura squisitamente ellenico-romana. Dr. Giorgio Vitali
Presidente della Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca. Roma.

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LA “FAVOLA DI CRISTO”.

(Dalla “Rubrica Letteraria” dell'Unione degli Atei di Francia) www.atunion.free.fr

E la prima volta che nella storia dell'uomo viene perseguita una religione in maniera diretta e concreta in un processo che si concluderà con una sentenza riguardante reati ben specifici e definiti, quali l'abuso della credulità popolare (art. 661 C.P) e a sostituzione di persona (art.494 C.P.).
La sentenza che, per le inconfutabili prove portate dall'accusa, si pronuncerà certamente con una condanna contro i ministri della Chiesa Cattolica quali “propalatori di fatti gabellati come veri “, mettendo al bando i loro insegnamenti, determinerà, come è stato detto da molti che hanno già letto “La Favola di Cristo”, l'inizio di quell' era post cristiana di cui tutte le persone di buona volontà ne hanno sollecitato l'avvento.
Tutte le discussioni riguardanti l'esistenza di Gesù che, per una mancanza di documentazione attendibile, si erano protratte per secoli in inconcludenti diatribe tra credenti e oppositori per stabilire se in qualità di Dio egli fosse un mito o una realtà e come uomo sia stato biondo o moro, sposato o celibe, bello o brutto, sono state spazzate via dal libro “La Favola di Cristo” con le sue prove inconfutabili della sua non esistenza.
La Favola di Cristo in realtà è un dossier contenente gli argomenti necessari per istruire un processo penale contro la Chiesa Cattolica nelle persone dei suoi ministri, è una seria raccolta di prove giuridiche dimostranti che la figura di Gesù non è che il risultato di manipolazioni e falsificazioni di documenti che in realtà si riferiscono a certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda Zelota e nipote di Ezechia a sua volta discendente diretto della stirpe degli Asmonei fondata da Simone, figlio di Mattatia il Maccabeo.
Per giungere a questa conclusione, affinché non ci potessero essere ombre di dubbio, l'autore ha eseguito una esegesi razionale e pratica non solo suoi libri sacri ma anche si tutta una documentazione riguardante le religioni pagane e i loro Culti dei Misteri dei quali il Cristianesimo risulta esserne una perfetta riproduzione.
Per quanto questo libro possa essere disdegnato e condannato da chi della menzogna ne ha fatto base della propria morale, le verità che in esso sono contenute non potranno mai più essere annullate e cancellate dalla storia dal momento che esse sono state ormai rivelate e divulgate attraverso gli esemplari già distribuiti.
La divulgazione del libro, e questa è una sfida che l'autore lancia ai suoi nemici, tra cui considera come peggiori gli ottusi, gl'ipocriti e gl'indifferenti, anche se ha una grande importanza, non è comunque determinante per lo scopo che egli si è prefisso di raggiungere perché, nella realtà dei fatti, sarebbe bastato soltanto un libro per distruggere l'impostura su cui si basa il Cristianesimo, cioè quello che costituisce il dossier che sarà presentato al tribunale.
Se fino ad ora il propalare l'esistenza di Cristo, della Vergine Maria, di Santo Giuseppe, degli apostoli Pietro e Paolo ecc. ecc. era stato permesso dalla legge perché ritenuto un conforto per sostenere quella parte irrazionale umana che ha bisogno di illusioni per sopperire alle proprie deficienze (come l'affidarsi alla magia e agli oroscopi), ci? non sarà più possibile farlo perché presto, molto presto, sarà considerato un reato secondo gli articoli 661 e 449 del codice penale.
Di prove per ottenere la condanna ce ne sono a iosa, anche troppe, e la denuncia (riportata in fondo al libro) è pronta...quindi, è soltanto questione di tempo!

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Signor Luigi Cascioli,
ho letto con molto entusiasmo (l'ho letteralmente “divorato”) il suo libro LA FAVOLA DI CRISTO che ho trovato estremamente interessante. Anche se sono un cattolico di nascita, educato in un collegio cattolico (l'Istituto S.Michele, a Roma) e quindi proveniente da famiglia tradizionalmente cattolica, ho cominciato ad allontanarmi dal cattolicesimo dall'età di 16 anni, cioè da quando cominciai a frequentare i Testimoni di Geova e altri culti che mi fecero conoscere più a fondo la Bibbia mettendomi in evidenza gli errori dottrinali della Chiesa Romana. Dopo essere stato due volte vicino al battesimo d'altro culto, prima con i Testimoni di Geova e poi con gli Evangelisti, la mia svolta decisiva arrivò una decina di anni f° 8ora ho 47 anni) quando conobbi una psicologa che mi fece comprendere gli errori e le contraddizioni della Bibbia. Essa aderiva a una corrente filologica che si chiama DEISMO il quale ha raggiunto il massimo del suo splendore nel periodo dell'Illuminismo (Voltaire ne fu,negli ultimi anni della sua vita, il più illustre esponente). Il deismo ammette l'esistenza di Dio creatore del mondo pur senza riconoscere ulteriori forme divine quali le rivelazioni, i miracoli e l'assistenza provvidenziale.
La dottoressa mi fece notare anche l'inconsistenza storica di Gesù e degli apostoli che io fino ad allora avevo considerato realmente esistiti a tutti gli effetti, come viene riportato dai testi scolastici.
Lei, con il suo libro, ha rafforzato in me le convinzioni che hanno determinato la mia svolta. Il suo libro merita tutta l'attenzione dei credenti, in maniera particolare di quelli che psicologicamente sono molto fragili (i così detti creduloni).
Nel congratularmi ancora, le porgo i miei più cordiali saluti.
Per la risposta elettronica s'indirizzi pure al mio amico Giulio Sedda che la contatterà domani per altre comunicazioni personali.
Francesco Golosio. Sassari 4 giugno 2003

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Il prof Odifreddi ha ben dimostrato con il suo libro "Perchè non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici" che Cristianesimo e Cattolicesimo non sono compatibili con il buon senso e la ragione, prima ancora che con la razionalità scientifica.

Penso però che il gran lavoro di Cascioli possa essere più efficace a mostrare il castello in aria su cui poggia il Cristianesimo, in quanto ne studia la costruzione sin dalle fondazioni, a partire cioè dalle tribù nomadi di pastori ebrei che, vivendo senza patria ai margini dei deserti medio-orientali, sentirono la necessità di darsi un'identità storico-culturale, unificandosi sotto un Dio loro esclusivo (Yahvè ) inventato a loro "propria immagine e somiglianza", il quale li avrebbe presi sotto la sua protezione e guidati alla conquista della terra promessa, cosa in verità mai avvenuta.-

Provo a riassumere le tesi di Cascioli.

Poichè il regno di Davide risultò di breve durata, Dio ne promise un altro imperituro per la cui conquista avrebbe designato un Messia o Cristo ( unto dal Signore ) scelto tra i discendenti dello stesso Davide.

Una parte degli ebrei, stanchi di aspettare il Messia promesso, decisero che questi fosse già comparso fra di loro.

Siamo nel periodo delle Guerre Giudaiche quando il Messia era individuato tra i capi rivoluzionari che combattevano Roma. I suoi seguaci erano gli Esseni Zeloti dei rotoli rinvenuti recentemente (1947) nelle grotte di Qumran.

Questi praticavano il battesimo (Giovanni Battista), la comunione dei beni e vivevano secondo riti monastici sotto la guida dei Nazir o Nazirei (o Nazareni ).

Fortemente contrastati dagli occupanti Romani, affrontavano con gioia il patibolo nella certezza di acquisire, come ricompensa dopo la morte, una vita eterna di beatitudine.

Sono gli stessi martiri che la Chiesa, cancellando ogni riferimento al loro movimento rivoluzionario e comportamento protocristiano proprio degli Esseni, fece passare come martiri cristiani

Il movimento che portò alla nascita del Cristianesimo ebbe inizio verosimilmente alla fine delle guerre giudaiche con la distruzione di Gerusalemme ( 70 e.v.) in conseguenza della perdita di fiducia nel metodo rivoluzionario. Prevalse infatti fra gli Esseni la corrente religiosa gnostica che credeva in un Messia essenzialmente spirituale con apparenza umana disceso dal cielo non più come guerriero davidico, ma come Salvatore degli oppressi.

Ben presto però la maggior parte degli Esseni, superando le dispute teologiche delle correnti gnostiche, decisero di dargli un corpo incarnato allo stesso modo delle divinità solari delle religioni misteriche e, come già queste (Krishna, Horus, Mitra,..) e allo stesso modo, lo fecero nascere da vergine alla stessa data del 25 dicembre (quando il sole riprende la sua corsa nello zodiaco dopo tre giorni di immobilità apparente seguiti al solstizio), morire in croce, risuscitare da morte nel periodo delle feste pasquali (rinascita primaverile della natura) e salire al cielo il terzo giorno per risiedere alla destra del Dio padre, ecc..ecc.-

La struttura organizzativa e i rituali, dall'ostia all'acqua santa, della nuova religione che andava diffondendosi verso Roma tra i pagani, restarono, con qualche adattamento, quelli del culto di Mitra che rappresentava all'epoca la religione maggiormente diffusa nella capitale e in tutto l'impero e, come già questa, ebbe i suoi vescovi o papi con in testa la "mitra" o "mitria"

Il resto della storia è quello della costruzione dei falsi operata dai "Padri della Chiesa" per nascondere l'origine rivoluzionaria del Cristianesimo e farlo apparire come religione rivelata.

Mancando una valida documentazione storica della esistenza di Gesù, questi va verosimilmente identificato con il figlio primogenito Giovanni di Giuda il Galileo, capo rivoluzionario storico della famiglia degli Asmonei rivendicanti il regno di Gerusalemme in quanto sedicenti discendenti della stirpe di Davide. Esiste inoltre una completa corrispondenza di nomi, anche negli appellativi, tra gli apostoli e i figli di Giuda come se si trattasse della stessa banda di persone. I fratelli di Gesù, di cui inequivocabilmente parlano i Vangeli, risulterebbero pertanto altrettanti figli di Giuda. Due di essi risulterebbero corrispondenti agli apostoli anche nella storia. Infatti Simone e Giacomo il Maggiore furono giustiziati dai romani nel 46 ( G.Flavio ) alla stessa data in cui gli Atti degli Apostoli riportano l'arresto dei due apostoli omonimi con la variante che, mentre il solo Giacomo perì di spada, Simone alias Pietro fu liberato da un Angelo e sottratto alla esecuzione affinché potesse avere inizio la successione dei papi.

L'ipotesi è convalidata dall'essere la città di Gamala, residenza e patria della famiglia di Giuda il Galileo, descritta da Giuseppe Flavio nelle "Antichità Giudaiche" in quanto roccaforte della resistenza esseno-zelota (distrutta il 68 e.v. ) perfettamente corrispondente ai luoghi descritti dai Vangeli.

La città di Nazareth viceversa non vi corrisponde affatto essendo situata in pianura e ben distante dal lago di Tiberiade ( detto anche Mare di Galilea ) ove avvennero gli episodi più importanti della vita di Gesù, inoltre non sono emersi nel suo territorio reperti archeologici che la facciano risalire all'era messianica, mentre la città di Gamala con il suo tempio è riapparsa nei ruderi portati alla luce dagli scavi eseguiti dopo la sua scoperta avvenuta durante l'occupazione israeliana delle alture del Golan nella guerra dei sei giorni (1967).

Si comprende a questo punto la necessità, affinché il Cristianesimo potesse diffondersi, di cancellare dalla storia del Messia ogni riferimento alla sua origine rivoluzionaria, facendo sparire innanzitutto, assieme a tutta la storia degli Esseni, la sua qualifica di Nazireo ( sostituita con abitante di Nazareth ) e la sua origine golanite, centro famigerato della accanita resistenza antiromana.

Queste operazioni furono rese possibili in seguito alla protezione accordata dagli imperatori alla nuova religione dopo il Concilio di Nicea ( 325 e.v. ).

Inizia infatti a partire da questa data la persecuzione capillare e cruenta delle religioni e opinioni contrarie al Cristianesimo protrattesi nella lunga storia di nefandezze della "Santa Inquisizione" fin dentro il secolo dei lumi.

Vedi Cavaliere de la Barre orrendamente suppliziato e messo al rogo, diciottenne, nel 1766.-